22 ottobre: "EDUARDO DE FILIPPO Scavalcamontagne, cattivo, genio consapevole" di Italo Moscati
Roma - Via del Collegio Romano, 27 - Sala della Crociera
22 ottobre 2014 - Presentazione volume
Mercoledì 22 ottobre alle ore 18.00 si terrà la presentazione del libro: "EDUARDO DE FILIPPO Scavalcamontagne, cattivo, genio consapevole" di Italo Moscati
L'autore presenta il libro con Fulvia Caprara e Ugo Gregoretti
PARTECIPANO
Franca Angelini, Antonio Audino, Valerio Caprara, Andrea Cauti, Vera Dani, Fiorenza Di Franco, Maria Letizia Compatangelo, Maurizio Giammusso, Enzo Lavagnini, Antonio Musicò

Magnifica serata e grande lezione morale ieri sera di Italo Moscati alla Sala della Crociera - Ministero dei Beni Culturali , che ancora una volta (Eduardo ne e' l'Occasione) , sottolinea a voce alta e con forza il disagio della Cultura e dell'uomo colto nella societa' dell'apparire e dell'effimero, dove la grancassa della comunicazione con i suoi suoni sempre piu' attraenti e' una scatola vuota. Un lunghissimo applauso sottolinea la condivisione al suo pensiero ma questo basta per fermare la deriva ? O si dovrebbe, si deve, intraprendere con coraggio un nuovo "Cammino della Speranza" !
In apertura dell'incontro mi e' stata affidata questa lettura introduttiva :
SIK SIK, L’ARTEFICE MAGICO
di Eduardo De Filippo
Sono le ventuno e trenta. Il pubblico si affolla davanti al botteghino. Fra un quarto d’ora avrà inizio lo spettacolo. Ecco l’unico istante nel quale sento la responsabilità enorme del mio compito: questa folla è anonima, sconosciuta, esigente. E mai come in questo istante io sono fuori, ancora completamente fuori dal cerchio della finzione.
Non mi sento ancora convinto di ciò che dovrò essere, fra qualche minuto, sul palcoscenico. Mi sento confuso alla folla e mi sembra e mi sembra che debba anch’io avvicinarmi al botteghino e chiedere un posto di poltrona, per assistere allo spettacolo.
Fino a che la luce della ribalta non m’acceca con le sue piccole stelle luminose e il buio della sala non spalanca il suo baratro infinito, io non prendo, né so, né posso prendere il mio posto nella finzione.
I minuti inesorabili m’inseguono. E nella loro corsa mi prendono, mi travolgono, mi spingono verso la porticina del palcoscenico, che si rinchiude sorda alle spalle.
La barriera è chiusa. Due tocchi al trucco.Il campanello squilla: la prima e la seconda volta. La tela si leva.
Ecco le piccole stelle.
Ecco il baratro…Ecco l’attore.