Meteorologica è l’unica, vera
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Meteorologica è l’unica, vera
coscienza che noi abbiamo dello Stato,
immagine sgargiante di isobare
come panneggi sopra una nazione
circondata dal nulla.
Tutti i paesi intorno riposano nel buio,
terre indistinte, senza identità
né previsioni atmosferiche.
Il nostro, invece, trapunto
di segnacoli, vibra e brilla sul fondo
di un moto ondoso in aumento.
Sono a Isoletta-San Giovanni Incarico,
autunno, un pomeriggio soleggiato,
mentre il treno risale arrancando
la snella silhouette della penisola:
faccio parte di un popolo devoto
a nubi, raggi, fulmini
attesi per domani.
Natale, credo, scada il bollino blu
Natale, credo, scada il bollino blu
del motorino, il canone URAR TV,
poi l’ICI e in più il secondo
acconto IRPEF – o era INRI ?
La password, il codice utente, PIN e PUK
sono le nostre dolcissime metastasi.
Ciò è bene, perché io amo i contributi,
l’anestesia, l’anagrafe telematica,
ma sento che qualcosa è andato perso
e insieme che il dolore mi è rimasto
mentre mi prende acuta nostalgia
per una forma di vita estinta: la mia.
Assedio del visibile – forza dell’invisibile
Invisibile e invincibile
è lo stampo che porto dentro me,
stampo del mondo impresso a me nel mondo
e che mi fa essere al mondo
soltanto nella forma dello stampo.
Dov’è la libertà, se la malinconia
raccoglie le sue nuvole senza nessun perché?
Sto qui e subisco il loro lento transito
solo aspettando
all’ombra di me stesso.
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