Fatemi trovare l'uscita
di questo rumoroso labirinto
affinché subito me ne vada
lasciandovi alle vostre cure.
Certo un errore
mi ha tratto in questo luogo.
Per favore:
quella montagna all'orizzonte
con un cuscino di nebbie
non è già oltre i vostri confini?
da "Tentativo di cantare una nuvola", All'insegna del pesce d'oro, Milano, 1993
Diranno che fui pessimo operaio
e un pessimo padre di famiglia,
un pessimo uomo d’affari
e un pessimo poeta
Io me ne starò vergognoso
nella mia fossa sicura
e penserò che dopotutto
ero in un pessimo mondo
da Sfiorare le cose, Casa Editrice Sintesi
.
La radice sa del ramo che si muove nel vento
per le sollecitazioni della foglia
e ha notizie del cielo
dalle peregrinazioni della linfa
ma la radice che regge il peso dell’albero
e lo nutre e lo cresce ha bastanti fastidi
e non si chiede se essere radice
sia una buona sorte
la radice ha il suo vento di terra
il suo sole di terra che splende nel profondo
con calda luce buia
e non si chiede se non avere ali
sia un triste destino
sa dell’uccello almeno quanto il ramo
e ha notizie precise dei suoi voli
protetta da sguardi indiscreti
resta in disparte difende il suo essere radice
ma la radice non è ciò che vedo
se scavo nella terra, una contorta scorza:
quella è solo il suo guscio, la corazza
che sostiene la radice
e nemmeno voglio vederla la radice
o strapparla o impadronirmene
so quanto basta e più della radice
ed ho con lei un legame antico
perché già quando nacqui la radice
che mi legò a mia madre mi parlava
e mio padre era l’albero ed io il ramo
e la gemma annunciata dai profeti
e poi la foglia tenera e poi la foglia rugosa
e poi la foglia secca e poi la foglia marcia
e la lenta putrefazione della foglia
nel suo lento ritorno alla radice.
Da tentativo di cantare una nuvola, All’insegna del pesce d’oro, Milano, 1993
Chissà quante anime mi stanno accanto,
mentre io soffro d'essere solo
chissà l'ala, chissà il volo,
chissà il cielo, chissà il mare
che ancora non so navigare
Fatemi trovare l'uscita
di questo rumoroso labirinto
affinché subito me ne vada
lasciandovi alle vostre cure.
Certo un errore
mi ha tratto in questo luogo.
Per favore:
quella montagna all'orizzonte
con un cuscino di nebbie
non è già oltre i vostri confini?
da "Tentativo di cantare una nuvola", All'insegna del pesce d'oro, Milano, 1993
Penso
che il paradiso
sia ciascuno di noi
quando dimentica
il suo nome
da Sfiorare le cose, Casa Editrice Sintesi