Il poeta è ùno scienziato
ùno scienziato 
coi piedi per terra
sùlla lùna c'è andato
da appena nato.
Il poeta è ùn ùomo
ùn poco morto
e conosce cose orrende
chissà come
per qùesto ride di voi
di tùtti voi.

Vivere in eterno 
coi tuoi versi
passare alla storia
per rara genialità....
essere ricordati...ma
ne vale la pena?
Ne ho visti di trucidati
in luridi convegni,
indagati frugati fustigati
menzognificati e sfruttati
imbavagliati di motivi inesistenti
storpiati reinventati....!
Meglio una morte
sola per noi soli
quest'ultima emozione
questo scoppio di felicità
questo smembramento leggero.

 

da "Canzoniere della morte", Einaudi 1999

 

Spesso penso alla morte
al modo in cui dirò addio alla vita
a come avrò la bocca in quell’istante
le mani il corpo.
Vorrei morire mi dico
senza saperlo
a tradimento
in un momento
in cui non me l’aspetto.
Ma ecco che l’alba
riaffiora assurda
e la vita ridiventa
l’incontenibile gioco.

 

da "Canzoniere della morte", Einaudi 1999

 

Ogni tanto aprono la bocca!

 

Ci sono poeti
che di vivere
fanno solo finta.
Si profumano
si aggraziano
si atteggiano
conoscono almeno mille
termini inglesi e francesi
i più sofisticati
e parlano solo se sanno
di non essere capiti
così di loro si dirà:
ma come parla bene!
poeti diffidenti
inaccostabili divini
che non valgono niente
convinti che ad ogni costo
che tutto è deludente.
Nei loro versi si decanta
l'invincibile infelicità
la grande incomunicabilità
ma in verità tutto questo
proprio non ce l'hanno
se lo vanno a cercare
per un triste poetare
e traggono l'arte in inganno.
Ogni tanto aprono la bocca
e ti mostrano la lingua
per farti vedere
che oltre a parlare
sanno anche leccare.
Evviva il poeta!
evviva la sua canzone
di bestia in estinzione!

 

25 luglio 1978

Ultima lettera di un suicida modello

 

A questo punto
cercate di non rompermi i coglioni
anche da morto.
È un innato modo di fare
questo mio non accettare
di esistere.
Non state a riesumarmi dunque
con la forza delle vostre certezze
o piuttosto a giustificarvi
che chi s'ammazza è un vigliacco:
a creare progettare ed approvare
la propria morte ci vuole coraggio!
Ci vuole il tempo
che a voi fa paura.
Farsi fuori è un modo di vivere
finalmente a modo proprio
a modo vero.
Perciò non state ad inventarvi
fandonie psicologiche
sul mio conto o crisi esistenziali
da manie di persecuzione
per motivi di comodo
e di non colpevolezza.
Ci rivedremo

ci rivedremo senz'altro
e ne riparleremo...
Addio bastardi maledetti
vermi immondi
addio noiosi assassini.

 

da "Canzoniere della morte", Einaudi 1999

Anche da morto

io sarò un ribelle

uno strano tipo

giacché non c’è altro modo

oltre la morte

di curare i rimorsi i dispiaceri

la noia dei soprusi

le bruttezze le violenze

i capogiri della vita.

Mi sentirò bene anche da morto

e puro e semplice e ribelle. 

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