Metamorfosi d'amore |
Though they sink through the sea they
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Il poeta
Non sapevo che cosa è un poeta quando guidavo alla guerra i carri e il cavallo Xanto mi parlava. Ma è passata come una cometa
l’età ragazza di Ettore e di Achille: non sono diventato altro che un uomo: la mia anima si cerca ora nelle acque e nel fuoco, nelle mille
famiglie dei fiori e degli alberi negli eroi che io non sono nei giardini dove tutta la pena
di nascere e morire è così leggera. Forse il poeta è un uomo che ha in sé la crudele pietà di ogni primavera. |
Parole estranee a sua moglie |
Saranno state le due o le tre l’altra |
Un autunno come quello
Dammi un autunno come quello
degli alberi cedui, mia vita.
Il tremolio glorioso e tintinnante
di una luce superstite e infinita,
di esistere ancora la voglia,
il sogno di essere il sole che fa ogni foglia
prima della caduta.
Un giorno se mi leggerà
Un giorno se mi leggerà il lettore del
terzo millennio, saprà che c’erano gli
alberi e i desideri, le palme e i pini, e gli
eucalipti dalle foglie a quarto di luna, e le
rose: chi non voleva più soffrire, e chi
voleva amare tutto, chi di se
stesso faceva dono e dei poemi
violenti e lontani erano, semplice e
deboli.
Qualcosa di così immenso
Com’era diritto mio padre
quando saliva le scale
di ritorno dall’ufficio
e le nostre vicine, le parrucchiere
lo salutavano: “dottore”.
Che passo veloce, sicuro.
Che doppiopetto, che cappotti portava
quando la domenica rientrava
forte come una folata di tramontana
da quei suoi segreti, fiabeschi
viaggi di fine settimana.
Fu proprio dalle falde del cappotto
che quella sera fece saltare
sul pavimento della cucina
per me il cucciolo promesso
il piccolo pastore tedesco
che poi chiamammo Sahib.
Ora finalmente ci penso.
Mia vita, non mi hai più regalato
qualcosa si così triste,
qualcosa di così immenso.
Il cellulare lasciato sul copriletto
Sibila il cellulare
lasciato sul copriletto
nella mia camera d’albergo
simile ad un insetto
levigato, ingigantito.
Mi risveglio e lo prendo.
È la voce che attendo.
Ti dico grazie, vita.
Domenica mattina
e tu mi sei vicina
da un mare all’altro mare
va chiara la tua voce.
Forse tu mi vuoi ancora.
Miracolo che continua.
Luce di un’altra aurora.