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Perché solo non morire conta
in quest'aria provvisoria d'autunno
che accarezza gli alberi e poi li spoglia
come fossero una donna bella.

La resistenza al nulla è una lotta
che lascia ferite e tagli
è un labbro squarciato da un pugno
è un figlio espulso da un utero contuso.

Ci sono case che accolgono chiunque
e finestre che restano chiuse per sempre.


da “Poesie dalla fame e dalla sete”

Questo stare
nel gesto paziente
della maturazione
ci riguarda.
Aspetteremo
come dentro
una silenziosa conversazione.
Aspetteremo
come il fiore nel campo
la mano desiderata
del bambino.

Non puoi dire
che la goccia che squilla
sulla padella di rame
non è un suono
un timido modo
del cantare.

Devi fare
come l’aquila
che sconfigge gli sciami
col suo colpo d’ala.
Devi fare
come il ciliegio
che si compiace
della sua chioma
rossa

devi

devi

devi

ti avevo chiesto un bacio, un qualsiasi
avvertimento
dell’amore
invece mi lasci
come il figlio fermo
col secchiello sul molo e un mare
immenso davanti.


sa "Pietra lavica" (Aragno, 2016)

 

Vorrei saperti felice sempre, come adesso,
che capitomboli stanca sul letto e avvolgi
le mie guance con i palmi
vorrei vederti congiungere gli occhi e essere certo
che di là pure ti ameranno come io di qua
come il sole fa ogni giorno con i tuoi risvegli.

 

da Poesie della fame e della sete (Borgomanero, Ladolfi, 2011)

Spesso si viaggia ininterrottamente seguendo
la circonferenza minima tracciata
dalla dispersione di una goccia sull’asfalto.
Come quella volta, era passato qualche tempo,
tu venivi tirandoti appena la sciarpa sul collo
i seni li affliggevi con il peso delle braccia
poi la pioggia colpiva me
che portavo fuori un poco il naso dalla finestra.
Spesso si viaggia solo se arriva un vento
a sollevare via dai cardini le porte
e si ritorna al passo, quello fisico che lascia
sgonfi i muscoli delle gambe e strappate le ginocchia.

 

Sfinito tutto così e io lieto, contento.
 

 

da Poesie della fame e della sete (Borgomanero, Ladolfi, 2011)

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