Per gli scavi di Troia
Questo rimane dell’antica Troia:
il verso del poeta, che solleva il dolore degli uomini sull’onda
del tempo perché nulla
venga dimenticato, perché a tutti
risponda quell’eterno
mistero che ci chiude prigionieri
nella storia del mondo. Ma sul colle
tormentato, trafitto
dalle rovine resta solo il vento.
Mediterranee
EDES, Sassari 2003
La biblioteca di Babele
Elegia romana
Ora davanti a me, tutto m’assedia,
tutto mi parla, con parole antiche
e nuove: eppure tutto già riposa
in pace, tutto tace nel fluire
lento del fiume sacro, dove scende
verso il mare quest’attimo fuggente.
Tutto si perde, tutto è già passato
di me, di noi, dei vivi, dei defunti,
tutto effimero e fragile relitto
di passioni sofferte e di miserie
dimenticate, come le infinite
foglie morte dei platani cadute
al vento dell’autunno sulle rive
spoglie del Lungotevere: leggero
fruscio di passi, appena, e infine polvere.
Eppure ogni relitto, nel mio cuore,
si fa reliquia: tutto qui mi narra
della pena dell’uomo che ricerca
il dominio di sé, l’alto segreto
del suo destino, fisso come scoglio
immoto fra le schiume della storia.
Mediterranee
EDES, Sassari 2003
La biblioteca di Babele
da “Salmo notturno”
A nostro figlio