Budapest magnifica città d’atmosfera, affascinante e colta, offre un vasto panorama di attrattive tra le quali spiccano eventi artistici e culturali di notevole qualità. L’Istituto Italiano di Cultura si inserisce a pieno titolo tra gli attori di un vasto programma collaborando attivamente all’interessante offerta fruibile nella capitale. Nella sede dell’Istituto, nella sala Giuseppe Verdi, dalla stupefacente acustica, abbiamo avuto l’occasione e la fortuna di assistere nell’imminenza delle festività di Pasqua ad un concerto molto particolare. Particolare e raro, come ha fatto notare nella presentazione dell’evento nel suo discorso di apertura il dottor Gian Luca Borghese, Addetto per gli Affari Culturali dell’Ambasciata d’Italia e padrone di casa in qualità di Reggente dell’Istituto Italiano di Cultura, per la presenza dell’organo “portativo” a canne di legno di Giorgio Questa. E’ questo un organo totalmente smontabile, tutto in legno e completamente meccanico; con le sue 491 canne in pino e castagno riproduce le sonorità di un organo italiano del 500. Costruito dal Maestro negli anni 60 è stato lasciato in eredità alla sua allieva migliore, Maria Grazia Amoruso la quale, insieme all’Orchestra da Camera Musica Sonora, diretta dal Maestro Illény Péter, ha eseguito musiche di Joseph Haydn, affascinando la vasta platea che ha tributato calorosi e prolungati applausi.
(Stefania Minnucci)
Maria Grazia Amoruso e il Maestro Illény Péter