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Tempo in ogni dove

 

Tempo imperfetto
come un elastico
tirato tirato, non segna mai
un punto preciso nel passato
ma qualcosa di ininterrotto,
tirato tirato salta, arriva di colpo
in un altro quando, in un altro dove.
Nulla continua, nulla dura,
ed è subito futuro.
 
da "Cartografie"
Dimenticatemi muri stanchi, pure tu carta da
parati rosso damascato, bianco ingiallito,
nero con ortensie, scordate i miei giorni
tristi, scordate le urla
continue, perdete i passi incerti.
Non tenetemi come una impronta di
orologio o di una cornice, la mia
sagoma liberatela dal prezzo del
tutto: ridatemi il mio contorno al netto
di anni con molta luce e nessun orizzonte.
Anche l’odore di igienizzante, medicine, urina
– l’odore insomma acre di chi cerca la
soglia – lo avete lasciato andare
lasciate andare anche me mentre mi volto
e sorrido alle due ombre ricurve
aggrappate al corrimano.
Dimenticatemi muri stanchi.
 
da "Cartografie"
“Talvolta immagino come sarà per me
immagino di scendere dal letto
infilare le pantofole e
mentre vado al buio
nell’altra stanza
per prendere gli occhiali
una sagoma di luce tenue
l’immagine di mia madre
che mi avvolge.
Ed è finita lì.
Oppure mentre vado al lavoro
salendo un ponte volti
fermi che mi guardano
gradino dopo gradino
volto dopo volto
rallento
scendo il ponte
e lungo la calle
ai lati file di persone che
mi sorridono con tratti noti
occhi bocche nasi ciglia
come uscissero da cornici su mensole
inizio a capire ed ecco
dal fondo avanzare mia nonna
mio nonno mio padre la Maria
mia madre che si stacca dagli altri
per venire verso me
io torno quattrenne e con
le mie scarpette con gli occhi
le corro incontro
lei mi solleva in braccio e
tutto ricomincia, finalmente
tutto diversamente.
O non sarà così,
sarà un attimo e poi niente.”
 
da "Al buffet con la morte"

Quante volte ho pranzato
con la morte stesa sul tavolo
faceva cadere la forchetta a mio padre
rovesciava l’acqua a mia madre,
non ci guardavamo
sapendoli suoi segnali
non la guardavamo

ma il suo alito ci toccava.

 

da "Al buffet con la morte"

   per Goliarda Sapienza

 

Un vestito a fiori leggero
un cappello in mano
la borsa le chiavi
l’odore di sigaretta
dalla porta spesso aperta:
il tuo vecchio corpo
trovato così sul pianerottolo,
qualche giorno dopo.

La tua grafia minuta
era il tuo elettrocardiogramma
penna Bic nera punta sottile:
mi sembra di sentirlo
quando ti leggo nei caratteri a stampa
di vederti, in quell’istante.

 

da "Al buffet con la morte"

Marzo con la neve

 

La neve di marzo è come
la tua orma sulle mie lenzuola,
una euforia interrotta
l’eco di un silenzio

La neve a marzo è prendere
la panna con le mani,
leccare il cucchiaio dell’impasto
uvette sparse sul tavolo.

Marzo con la neve è assopirsi
nel calore della tua parte di letto,
e svegliarsi con la primavera
impigliata tra i capelli.

 

da "Doso la polvere"

Abbattetemi, seppellitemi
dove possa sentire il frusciare
delle pagine dei libri
che ho amato o non ho ancora letto.

Ardetemi, mettetemi
tra gli scaffali di una libreria
bruciatemi con i miei zaini
quaderni e penne e occhiali.

Voglio un’eternità
piena di parole, libere.

La Divina Commedia 

      (testo integrale)

LUIGI PIRANDELLO

PIER PAOLO PASOLINI

"pasolini's"

EUGENIO MONTALE

Io e Montale ...oltre la parola

Io e Montale... oltre la parola
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GIGI MAGNI - l'ottavo re di roma
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...io so' uno che sdrammatizza sempre tutto. Non sono come quelli che c'hanno "er problema centrale", che se straziano, che se buttano per terra. Faccio il mio mestiere cosi'... anche con una certa leggerezza.

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Amici,una sera prima della morte (ppp)
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La morte mi affascina.

e' l’unico assoluto in questo mondo dove tutto è relativo  (Giorgio Albertazzi)

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