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Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
L’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
Perché quando saranno passati amori e battaglie
Nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza
Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
Ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota
Il poco, il meno il non abbastanza

Sono logoro di anni, e stanco.

Ma non posso escludere che esista vicino a me una spiaggia,

e una giornata piena di sole,

e una disobbedienza che mi farà balzare come da giovane dalla mia poltrona di vecchio,

e mi farà correre verso quel mare,

gioioso e accogliente,

anche se fosse l'ultima ora della mia vita.

Lamento del mercante d’armi

 

Ho venduto un pezzo di cannone

poi le ruote e un altro pezzo di cannone

la culatta e l’otturatore

il mirino e un altro pezzo di cannone

e altri tre pezzi di cannone

e adesso c’è uno in televisione

che dice che mi spara col mio cannone

chi lo sapeva che coi pezzi di cannone

avrebbe fatto un cannone?

Se lo avessi saputo

mica avrei accettato l’ordinazione.

Ho venduto cento elicotteri

con relativo armamento

e un sistema puntamento missili

e un sistema anti-sistema di puntamento

adesso l’elicottero è lì che spia

come un falco sopra casa mia.

Se lo avessi saputo cosa voleva fare

non gli avrei venduto la testata nucleare

era così distinto, un vero signore

chi poteva sapere che era un dittatore?

Se avessi saputo che un cliente

può diventare un nemico

della mia patria

dell’Occidente

vi giuro gente

lo giuro sui figli

lo giuro su Gesù

gli avrei fatto pagare

il cinquanta per cento in più.

Da qui si vede

la mia buona fede.

Le piccole cose che amo di te
quel tuo sorriso un po’ lontano
il gesto lento della mano
con cui mi carezzi i capelli
e dici: vorrei averli anch’io così belli
e io dico: caro sei un po’ matto
e a letto
svegliarsi col tuo respiro vicino
e sul comodino
il giornale della sera
la tua caffettiera
che canta, in cucina
l’odore di pipa che fumi la mattina
il tuo profumo un po’ blasé
il tuo buffo gilet
le piccole cose che amo di te
Quel tuo sorriso strano
il gesto continuo della mano
con cui mi tocchi i capelli
e ripeti: vorrei averli anch’io così belli
e io dico: caro me l’hai già detto
e a letto
stare sveglia sentendo il tuo respiro
un po’ affannato
e sul comodino il bicarbonato
la tua caffettiera che sibila in cucina
l’odore di pipa anche la mattina
il tuo profumo un po’ demodé
le piccole cose che amo di te
Quel tuo sorriso beota
la mania idiota
di tirarmi i capelli
e dici: vorrei averli anchío così belli
e ti dico: cretino,
comprati un parrucchino!
e a letto stare sveglia a sentirti russare
e sul comodino
un tuo calzino
e la tua caffettiera che è esplosa finalmente, in cucina!
la pipa che impesta fin dalla mattina
il tuo profumo di scimpanzé
quell’orrendo gilet
le piccole cose che amo di te.

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l’universo
Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l’incanto
di un tuo solo sguardo
Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni
Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d’estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo
Prima o poi l’amore arriva
 
A un passaggio a livello
lontano dal mondo
un giorno d’agosto assolato
un capostazione annoiato
vide a un finestrino
di un accelerato
una signora bruna
e più non lavorò
passava le serate
a guardare la luna
e i treni si scontravano
ma lui non li sentiva
prima o poi l’amore arriva.

L'amore passa

 

Scusami,
ho usato
la nostra canzone
per una nuova
relazione

Giraffa        

 

La giraffa ha il cuore       

lontano dai pensieri       

si e' innamorata ieri       

e ancora non lo sa.

     Quando un badugo / incontra una grambana / insieme badagrambano / un'intera settimana / e dopo un mese appena / saran nati e svezzati / centocinquanta grofoli / vispi e assatanati / che subito si mettono / febbrili a ricercare / centocinquanta brifole / da fecondare. / Trovatele, si uniscono / in frenetici amplessi / e nascono seimilauno / badugolini rossi. / Di questi seimilauno / ne muoiono seimila / mangiati dal terribile / Croccabadughi a pila / ma l'ultimo badugo / si cerca una ragazza / per disperato istinto / di preservar la razza / finche' arriva quel giorno / che incontra una grambana / e insieme badagrambano / un'intera settimana / perche' cosi' e' Natura: / amore e morte insieme, / come ben sanno i grofoli / i munghi e le sirene.

Quando morirò io posso saperlo

 

Quando morirò io posso saperlo:
morirò un giorno come tutti gli altri
ma perché tanta pietà io sento
per la morte di ognuno non so.
Non so perché un bambino a me uguale
dà nome agli alberi del giardino
e ad amici immaginari parla
mentre gli eserciti muovono
e lenzuola avvolgono i morti.
Non lo so, e sanguino.
Io non ho paura della città
né delle sue mille voci
ho imparato tra loro a conoscere
quella che chiama il mio nome.
Io non posso chiudere gli occhi
e le storie vengono a me
come odori dal giardino
o il ramo spinoso che trascina
il fiume da lontano.
Rane, grilli e fumo di ciminiere
rottami d’auto bagnati di luna
gente che riempie le strade
e sola si riaddormenta
cecità che accende i sogni
il cuore indifeso il segreto fiorire.

La Divina Commedia 

      (testo integrale)

LUIGI PIRANDELLO

PIER PAOLO PASOLINI

"pasolini's"

EUGENIO MONTALE

Io e Montale ...oltre la parola

Io e Montale... oltre la parola
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GIACOMO LEOPARDI

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GIGI MAGNI - l'ottavo re di roma
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...io so' uno che sdrammatizza sempre tutto. Non sono come quelli che c'hanno "er problema centrale", che se straziano, che se buttano per terra. Faccio il mio mestiere cosi'... anche con una certa leggerezza.

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Amici,una sera prima della morte (ppp)
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La morte mi affascina.

e' l’unico assoluto in questo mondo dove tutto è relativo  (Giorgio Albertazzi)

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