Il terzo fine settimana di giugno vede la città tornare indietro nel tempo insieme ai suoi abitanti che incarnano, festosi, i propri antenati dei quali riproducono la vita nei gesti quotidiani e negli atti dei loro antichi mestieri, utilizzando i mezzi, gli arnesi e le tecniche dell'epoca.
E' tutto un pullulare lungo il corso, le calli, i ponti di colorate figure medioevali che nel loro vivace confrontarsi approcciano, coinvolgendoli, gli ospiti che passeggiano come trasognati, immersi in una realtà "altra".
Il momento storico di riferimento è quello del massimo splendore di Chioggia quando le sue navi mercantili, le Marciliane, affrontavano l'Adriatico verso le rotte d'Oriente, il periodo del sale, l'epoca delle guerre in laguna, e il nome di queste navi è assurto a simbolo del coraggio del suo popolo marinaro.
E ancora: danze, musica, marce di tamburini che risuonano tra le case e i monumenti, lotte, giochi, assalti...; una tre giorni che si snoda dalla mattina a notte fonda in un girotondo nel quale gli ospiti si trovano accolti e condotti, partecipi di una festa indimenticabile.
E poi - soprattutto - c'è lei, la città, teatro degli eventi e palcoscenico naturale, magnificamente vera, viva, vitale, fedele allo spirito del suo passato e dei suoi abitanti.
Un'occasione da non perdere.