“…Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture…”
Se l’evento poetico “Le molte lingue della poesia”. Intendeva dimostrare che la poesia è musica, armonia che sussurra all’orecchio, ben oltre la lingua della quale si serve, oltre l’immediata comprensione, ecco, ha colpito certo nel segno.
Nello scenario suggestivo della Villa Romana di Desenzano del Garda, già a conclusione della prima serata di incontri con i poeti Josip Osti, Maram-Al-Masri e Sotirios Pastakas, questa sensazione ci accompagna e ci avvolge.
Ancor prima di cogliere il senso delle parole pronunciate, grazie alla traduzione delle stesse su uno schermo, siamo stati avvinti dalla sonorità armoniosa dei versi letti dagli autori che, in un volo poetico partito dalla Bosnia con il primo, attraversando la Siria della seconda, sono approdati alla Grecia di Sotirios Pastakas.
Il viaggio è stato ardito e morbido, vertiginoso, commovente, lieve, ha fatto risuonare corde pronte a vibrare sotto un tocco impercettibile e insieme potente donando una sensazione di dissolvimento e comunione con la natura e la storia nella quale eravamo immersi.
Sarà poi perché il greco è la lingua sicuramente presente nel nostro patrimonio genetico e letterario, sarà per la prorompente carica vitale e ironica di Pastakas, per la sua indiscutibile conoscenza delle infinite sfumature dell’animo umano, la serata si è conclusa con grandissima partecipazione e coinvolgimento.
Si prosegue oggi con il secondo ed ultimo incontro con i poeti: Giancarlo Cavallo, Juan Carlos Mestre e Barbara Korun.
sm
Desenzano del Garda, 17 luglio 2019