Pirandello e il tormento del vivere
Un uomo che fugge da se stesso, un’occasione per raccontarsi, incubi che si materializzano. Questi i cardini della rappresentazione alla quale abbiamo assistito al teatro “Le Sedie” di Roma, una versione de “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello con la regia e nell’interpretazione di Enrico Papa.
Nel nero teatrino, rischiarato da due fasci di luce, si assiste a una confessione, uno svelamento di sé che l’uomo , dalla sua seggiola sul palco, rivolge a noi pubblico, tutti avventori della vita, inconsapevoli e distratti in un mondo di apparenze mentre nell’altro fascio di luce, più vivido, in platea, una donna, inanellando con imperturbabile costanza le maglie di una sciarpa rosso sangue, porge con malcelata noia le battute dell’avventore a condiscendere alle reiterate domande dell’uomo. Un allestimento nuovo e sorprendente che coinvolge e affascina per la profonda semplicità di una grande interpretazione che restituisce la Verità dell’Uomo e il suo tormento. A seguire una bella, varia scelta di poesie di Pirandello, aspetto letterario meno conosciuto dell’autore, recitate da Enrico Papa e Maria Teresa Toffano, a renderci ancora partecipi delle tematiche già presenti nel testo precedentemente rappresentato.
Applausi calorosi e meritati per gli interpreti.
Carla dall’Ongaro ( Corriere Web - Roma 18 Dicembre 2016)