Potevamo mancare di assistere allo spettacolo “Stavolta m’ammazzo sul serio”?
Noi che amiamo così tanto Antonio Amurri da aver tratto ispirazione da un suo libro per il nome della nostra amata barca? Quale? DimmidiZi !!!
Che siamo affezionati al delizioso Teatro Le Sedie che ha ospitato spettacoli che hanno visto la nostra partecipazione e soprattutto siamo legati da amicizia di lunga data al suo direttore Andrea Pergolari?
Che apprezziamo e stimiamo professionalmente Emanuele Salce?
No. Non potevamo mancare.
E per fortuna.
Teatro gremito - le sue innumerevoli sedie non bastavano - pubblico di ogni età, tutti grandi estimatori di Amurri, pronti a godere dell’adattamento teatrale di Roberta Amurri e Andrea Pergolari del libro omonimo.
E l’aspettativa non è andata certo delusa: ritmo incalzante, bei movimenti di regia, piacevoli intervalli musicali dell'Ensemble Armonia Nascosta diretto da Franco Di Luca su canzoni di cui Amurri è stato paroliere.
E’ la storia dei reiterati tentativi di suicidio di un cinquantenne in crisi, perseguitato dall’ossessivo pensiero del tempo che, avanzando, porterà la inevitabile decadenza fisica.
Pur avendo cercato un palliativo esorcizzante in una nuova relazione amorosa fuori dal matrimonio con una giovane che potrebbe essere sua figlia (avendone l’età) avverte che non è questa la strada per sconfiggere i suoi demoni.
Convinto di non avere la forza di affrontare l’arrivo inesorabile della vecchiaia programma pertanto ripetuti, e diversificati nel metodo, tentativi di suicidio che non trovano mai, per svariate circostanze intervenute, l’epilogo finale; abortiscono tutti nel momento conclusivo per inezie, intoppi, contrattempi (forse anche cercati?), lasciando però il protagonista sempre più determinato.
Ed ecco che l’ennesimo tentativo – in un fine settimana nel quale moglie e figli si allontanano da casa – sembra poter avere finalmente successo attraverso l’assunzione di un numero imprecisato ma consistente di tranquillanti e ipnotici; il nostro eroe sembra avercela finalmente fatta, i farmaci hanno effetto ed eccoli produrre un delirio logorroico ed esilarante sul tema, appunto, della crisi legata alla mezza età.
Il nostro “eroe”, esaltato, infiammato, preda di un parossismo quasi orgasmico, interpretato da Emanuele Salce con un ritmo frenetico, vorticoso, nel quale dà una prova attoriale di grande livello, mentre finalmente si accascia in uno stato soporoso…………
.....................viene salvato in extremis dall’intervento della moglie rientrata a casa a causa di un banale guasto all’automobile.
Risate amare, e anche no, ricordi legati a tante belle canzoni, divertimento per una satira tanto intelligente e godimento per una pièce ben riuscita dal punto di vista registico e interpretativo.
Insomma, una gran bella serata. Coronata da tanti applausi.
Bravi tutti.
Emanuele in primis.
E anche i suoi colleghi: Manuela Lomeo (la moglie), Paolo Giommarelli (l’inconscio).
Suggestiva la musica jazzata eseguita dall'Ensemble Armonia Nascosta diretto da Franco DI Luca.
In ultimo, ma non ultima, va la menzione all’ottima regia di Massimiliano Pazzaglia che ha usufruito del bell’adattamento teatrale di Roberta Amurri e Andrea Pergolari.
Stefania Minnucci