Una giornata ricchissima di eventi ci aspettava al Vittoriale degli italiani. Un cielo sereno con temperatura mite e un lago incantevole fornivano supporto a una coreografia già splendida in sé.
“Tende alla bellezza e orna il mondo” il titolo di questa giornata di festa, tratto dalla Carta del Carnaro: “Il lavoro, anche il più umile, anche il più oscuro, se sia bene eseguito, tende alla bellezza e orna il mondo”.
L’opportunità di ammirare lo splendido parco, le strutture e, soprattutto, le mostre e le opere d’arte inaugurate in questa occasione è stata offerta a un vasto numero di persone accorse per questa festa in concomitanza con il 160° anniversario di Gabriele d’Annunzio (nato il 12 marzo 1863).
Splendido anfitrione, il Presidente Giordano Bruno Guerri ci conduceva lungo i percorsi del Vittoriale, introducendoci a queste nuove ricchezze, affiancato da ospiti civili e militari a prendere parola per presentare le varie iniziative in cui erano coinvolti.
Dopo l’alzabandiera, la prima mostra ad attenderci riguarda la figura di Vittorio Cini nel Museo d’Annunzio segreto, ricco di cimeli immersi in un’atmosfera magica.
A seguire, a Villa Mirabella, la mostra di Lorenzo Viani, pittore, incisore, scrittore, poeta viareggino, di cui abbiamo potuto ammirare molte, notevoli opere di grande impatto artistico ed emotivo.
Inerpicandoci poi raggiungiamo il Canile, dove troviamo, invece, la colombaia e, sorpresi dal rapido volo di tanti volatili, assistiamo all’inaugurazione di una splendida opera, “Le colombe di Erice” di Paola Lo Sciuto, riproducente in ceramica e metallo un volo di bianche colombe che si muovono nel vento grazie all’elasticità della struttura che le sostiene.
Ma il viaggio non finisce qui. E di buona lena saliamo alla Nave Puglia per apprezzarne il restauro, unito alla messa in sicurezza dei contrafforti della fiancata laterale sinistra e ammirare i modellini navali di rara perfezione contenuti nella stiva-museo.
Un ultimo sforzo e raggiungiamo il MAS, restaurato, circondato da opere esegute appositamente da autori contemporanei e donate al Vittoriale, che costituiscono la seconda parte della mostra dedicata a “Vittorio Cini. L’ultimo Doge”.
Una bella iniziativa, ci comunica il Presidente, sarà la vendita all’asta di tali opere che avverrà al fine di finanziare un progetto per donne vittime di abusi.
Dopo tanto ascendere, finalmente una discesa dolce verso il Giardino delle Vittorie per scoprire una nuova opera: Ashanti, una scultura in bronzo di Sergio Castellini.
Sfiniti ma soddisfatti ci rilassiamo lì dove ci aspetta una bella sorpresa di ospitalità: un ricco buffet innaffiato da ottimo vino.
Si parla, si commenta, si riprendono le forze facendo anche interessanti conoscenze in attesa di concludere una così intensa giornata all’Auditorium dove, sotto l’aereo biposto S.V.A. del volo su Vienna, ci riposiamo su comode poltrone in attesa dell’ultima parte della giornata, quella che si rivelerà la più “ostica” per noi che non siamo nati digitali.
Noi che mastichiamo poesia molto meglio che pixel (a malapena abbiamo capito di che si tratti) ci troviamo faccia a faccia con parole come “realtà aumentata e NFT”; allora ci impegniamo intellettualmente, ci sforziamo anche di seguire le pazienti, interessanti esposizioni degli specialisti, tra cui Federico d’Annunzio, pronipote del Vate.
Quello che abbiamo capito è che, tramite un’app potremo visitare con visione in 3D la Prioria e i giardini del Vittoriale e a questo proposto ci viene fatto un dono, una scatola con apposite lenti che ci permetterà, inserendo il nostro cellulare, di vedere questa “realtà”.
Promesso che ci applicheremo perché il premio sarà bellissimo.
Inoltre apprendiamo che la Cheli, carapace originale contenente scultura in bronzo del corpo della tartaruga di d’Annunzio, morta - secondo leggenda - per indigestione di tuberose, entrerà nel metaverso (questo ancora più difficile da comprendere) e otterrà il passaporto digitale…
A riportarci tutti improvvisamente un po’ più “a terra” l’annuncio dell’arrivo di Ardito, non in anticipo, in realtà in tempo perfetto e portato all’Auditorium, dove gli interventi si erano prolungati impedendoci di attenderlo al Canile per festeggiare il suo primo volo verso il Vittoriale.
Il bianco colombo Ardito, nato e cresciuto nelle colombaie del Vittoriale da padre Velivolo e madre Fusoliera, tre splendide, candide creature di piume e carne.
Magnificamente reali.
Stefania Minnucci
Gardone Riviera, 11 marzo 2023