La Roma segreta, quella che amiamo, quella nascosta ai più.
Quella che ci fa sopportare tutte le difficoltà, il degrado, le brutture dell’epoca.
Uno scrigno nello scrigno: le “Stanze segrete” di Palazzo Doria Pamphilj al Corso.
L’occasione ghiotta di una visita è offerta dallo spettacolo “Trilussa e Pascarella” con Edoardo Sala e, al pianoforte, il Maestro Federico De Antoni.
Per accedere al “Salotto” dell’appartamento, luogo deputato alla rappresentazione, è offerta al pubblico l’opportunità di un breve ma suggestivo percorso fonte di meraviglia.
L’apertura di una piccola porta ci immette nella prima stanza, il “Bagno di Diana”, una sala che incanta immediatamente con il suo splendore: intima, interamente affrescata in toni pastello e sapientemente illuminata, ci sorprende con la presenza dominante al centro del pavimento di una vasca-conchiglia in marmo bianco, gorgogliante di verdi acque trasparenti.
Tra commenti e gridolini di stupore e ammirazione per questo ninfeo dal sapore pompeiano che si fa fatica ad abbandonare, veniamo invitati a proseguire, scendendo i tre gradini di uno stretto passaggio che ci conduce nella “Stanza degli amorini”, nome derivato dall’affresco sulla volta, camera da letto padronale dal meraviglioso pavimento a intarsi in legno.
La terza stanza è quella dei bambini, dai delicati toni pastello, arredata con lettini singoli, una culla e un pianoforte, alle pareti quadri raffiguranti i piccoli di famiglia.
Da ultimo entriamo nel “Salotto”, luogo dello svolgimento dell’evento.
Prendiamo posto insieme a un folto pubblico che ha dovuto attendere la conclusione dello spettacolo precedente e usufruire di una seconda rappresentazione, resa necessaria dal numero di prenotazioni elevato rispetto alla capienza della sala.
Un uditorio non giovanissimo, certamente amante e competente in fatto di “romanità” ha seguito con grande interesse e partecipazione la performance poetica di Edoardo Sala che ha recitato testi scelti di Trilussa e “La scoperta dell’America” di Pascarella dando ottima prova di una lunga consuetudine con la poesia romanesca unita alla passione per tali autori.
A intervallare le sue applaudite interpretazioni, pezzi musicali eseguiti al pianoforte dal Maestro Federico De Antoni, anch’esse apprezzatissime.
Ancora tanti sentiti applausi al termine, estesi anche all’organizzatrice di tale evento Maestro Sara Ferrandino, direttrice artistica dell’Associazione Musicopaideia, associazione di cui De Antoni è direttore.
Questa serata ha svelato una delle piccole “chicche” nascoste, doni per chi sa cercare angoli di bellezza in mezzo al caos di saldi, paninerie e kitsch che brulica a pochi metri di distanza e che suo malgrado la città, con la sua secolare, sorniona tolleranza ha imparato a sopportare e perfino ignorare.
Stefania Minnucci