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introduzione:
“Ho bussato disperatamente …” potrebbe anche essere il titolo di questo percorso di riflessione.
Nell' accoglienza austera e semplice di una pieve “dove le pietre parlano”, come ha percepito ed efficacemente comunicato Italo Moscati, lontani dal rumore che è sottofondo alle nostre vite e che nelle estati votate allo svago forzoso si amplifica, componiamo attraverso la parola di Eugenio Montale la trama del nostro esistere. La sua continua ininterrotta biografia poetica ci conduce oltre il contingente, là dove il “miracolo “, forse, può manifestarsi.
Siamo qui, voi e noi, per ascoltare un invito, per lasciare fuori da questo ambiente che ci accoglie - solenne,austero e semplice - il chiasso che avvolge e stordisce le nostre vite.
Cercare di entrare nel discorso poetico di Montale è lasciarsi condurre da quel filo che percorre tutta la sua opera, il suo lungo discorso “ininterrotto”.
La mia poesia non è un messaggio, è un invito alla speranza.
Una speranza che condividiamo in questo nostro incontro: speranza di godere della bellezza della poesia.